Tekla copertina Nuvole e Mare

“Nuvole e mare”, la denuncia sociale in musica di Tekla

Questa intervista è avvenuta tra l’Italia e le isole Canarie, precisamente Lanzarote, luogo divenuto ormai una seconda casa per Tekla. Uno di quei posti del cuore, in cui è nato il suo ultimo singolo Nuvole e mare, che ha poi trovato la sua ultima ricamatura a Bologna. Il brano, uscito su tutti gli store digitali il 26 aprile scorso, dà sfogo alla profonda volontà dell’artista di sottolineare i contrasti che complicano il nostro mondo, con una netta vena provocatoria espressa come mai fino ad ora.

Tekla, cosa si trova tra Nuvole e mare?
Nuvole e mare è un brano che è nato in maniera molto spontanea e nitida. Le sensazioni e le emozioni che mi hanno portato a scriverlo erano particolarmente definite. Si tratta di una canzone che ha visto la luce contemporaneamente allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Tra preoccupazione e incertezze, nonostante la tristezza che provavo dentro di me, vedevo al contempo immagini di grande bellezza, di natura, di spazi confinati, di mare e nuvole appunto.

Nonostante il testo sia impegnato ed impregnato di un messaggio importante, è accompagnato da una musica che trasmette leggerezza. Come mai questa scelta?
Nella mia testa c’era la volontà di creare una canzone ispirata a Gaber, in stile Io non mi sento italiano, che ha un ritmo molto coinvolgente e leggero, seppur il testo non racconti nulla di allegro. Con Nuvole e mare volevo trasmettere lo stesso contrasto. Ho incluso all’interno del testo diversi elementi di denuncia, parlo di cose che ci traggono in inganno. Anche nello studio che ha portato alla creazione della copertina ho voluto essere coerente con questo scenario. In generale è un brano diverso dai miei precedenti perché è molto più estrospettivo, parlo del mondo, nel quale tutti a nostro modo viviamo, che tutti a nostro modo interpretiamo e con il quale abbiamo tutti a che fare.

Nel brano parli anche di catene e legami, tracciando una netta differenza tra questi due termini.
Ho voluto richiamare la mia precedente canzone, Male, in cui parlo di amori tossici. Spesso alcuni legami vengono confusi nella loro natura e non ci si rende conto di come siano vere e proprie catene che imprigionano la nostra anima. In Nuvole e mare esalto il legame sano, che per quel che mi riguarda è quello con quest’isola, Lanzarote, che dal 2015 mi ha completamente catturato diventando la mia casa artistica. I legami non sono esclusivamente con le persone, ma anche con gli oggetti, con i luoghi, con i ricordi. I legami sani appaiono nel momento del bisogno e non ci lasciano più, anche quando sono meno evidenti ai nostri occhi sono comunque presenti.

Curi molto ogni aspetto del tuo lavoro, ad esempio hai sottolineato la cura che hai dedicato allo studio e alla creazione della copertina. Quanto è importante per te questo aspetto nel mondo musicale e artistico contemporaneo?
È molto importante. Viviamo in un mondo in cui tutto ci porta a voler apparire a tutti i costi e questo può portare talvolta a trasmettere messaggi in maniera vaga e debole. Io penso che l’aspetto visivo sia fondamentale quando si comunica un prodotto, anche di tipo musicale. Ciò che conta è farlo con convinzione. Abbiamo tantissimi strumenti oggi per agire in modo positivo e io cerco di farlo. La copertina che presenta Nuvole e mare doveva necessariamente far capire subito il contrasto che porta con sé. Ho preso ispirazione al mondo pubblicitario degli anni ’60, al sorriso forzato, anche se alle spalle il mondo si fa la guerra. Il richiamo vintage trasporta poi le sonorità funky che ho utilizzato.

Hai già in cantiere altri lavori?
Passerò l’estate in arrivo dedicandomi alla scrittura. Vorrei dare forma compiuta ad un concept album. Nella mia testa ho una visione estremamente chiara e delineata, ma voglio che sia tutto perfetto. Voglio che ogni persona del team che prenderà parte alla produzione abbia la mia stessa visione e lo stesso mood. Ho tanta voglia di esprimermi con la mia musica.

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